Realizzazione Impianti Solari

La Carta Solare Europea, l'Europa si impegna per un'industria solare resiliente e made in EU


L'Europa ha sottoscritto la Carta Solare (European Solar Charter, ESC) per contrastare l'influenza cinese nel settore fotovoltaico e per promuovere una produzione sostenibile interna
pubblicato il 24/4/2024




L'impegno dei firmatari si tradurrà in sostegno finanziario, promozione di pratiche innovative e garanzie di qualità, puntando a una resilienza energetica e competitività a lungo termine. La Carta rappresenta un primo passo verso una maggiore autonomia e una politica energetica europea più coesa.

Lunedì 15 aprile l'Italia e altri 22 Paesi europei hanno firmato la 'Carta europea dell'energia solare', nota anche come 'Carta Solare Europea'. Il documento è stato sottoscritto da quasi tutti i membri dell'Unione europea (con l'eccezione di Svezia, Irlanda, Malta e Cipro) e da molte associazioni industriali che operano nel settore delle energie rinnovabili. Gli obiettivi dei firmatari sono soprattutto due: far muovere un primo passo all'industria rinnovabile made in EU e contrastare la massiccia presenza in Europa dei prodotti cinesi, una concentrazione che, spiegano, 'crea rischi a breve termine per la resilienza della catena del valore e rischi a lungo termine per la stabilità dei prezzi dei pannelli solari a causa della dipendenza dai fornitori extraeuropei'. “Il settore manifatturiero del solare è fondamentale per raggiungere i nostri obiettivi in materia di energia, clima e competitività“, ha dichiarato la Commissaria all’Energia Kadri Simson durante la cerimonia della firma. “Dobbiamo garantire - ha continuato - che l’industria fotovoltaica rimanga forte per il futuro mix energetico europeo incentrato sulle energie rinnovabili. La European Solar Charter unisce la Commissione, le autorità nazionali e l’industria, promuovendo la cooperazione e sostenendo la produzione di moduli solari in Europa”. 'L’ESC - ha spiegato Johan Lindahl, segretario generale dell'European Solar Manufacturing Council - è un buon passo iniziale nella giusta direzione, ma dovrà essere ulteriormente reso operativo attraverso azioni concrete di follow-up per affrontare i bisogni urgenti e le criticità del settore manifatturiero fotovoltaico europeo, attirando così la necessaria attenzione politica sulla nostra industria solare nazionale. Sebbene la Carta da sola non sia sufficiente a ricostruire una solida catena del valore del fotovoltaico europeo, ci auguriamo che serva come punto di partenza per accelerare l’adozione di misure concrete, inviando nel contempo un segnale forte e chiaro, ovvero che l’Unione Europea non è ancora pronta ad abbandonare la competizione con Cina, Stati Uniti e India'.

Gli impegni della Carta Solare Europea

Come si legge nel documento, i firmatari si impegnano con la Carta a 'promuovere un’offerta resiliente di prodotti solari fotovoltaici sostenibili e di alta qualità in Europa; prendere in considerazione l'utilizzo di tutte le opportunità di finanziamento disponibili dell'UE e le flessibilità previste per fornire sostegno ai nuovi investimenti nella filiera dell’energia solare; partecipare alla task force degli Stati membri nell’ambito dell’Alleanza europea dell’industria solare per condividere le migliori pratiche sull'applicazione di criteri diversi dai prezzi, fornire supporto all’industria e ai progetti strategici, nonché promuovere forme innovative di energia solare e di dispiegamento energetico; includere nei portafogli delle principali aziende del mercato, quali grossisti, distributori e installatori, prodotti commisurati alla capacità produttiva dell’UE che soddisfino elevati standard di resilienza, sostenibilità e criteri di condotta aziendale responsabile, fornendo visibilità specifica sulla qualità e l'origine di questi prodotti e aumentandone gradualmente il volume; mantenere e, ove possibile, ampliare l'attuale capacità produttiva. Per quanto riguarda gli acquirenti, si richiede loro di considerare resilienza, sostenibilità, condotta aziendale responsabile, capacità di fornire risultati, innovazione e sicurezza informatica nelle loro strategie, anche attraverso la cooperazione con i produttori'. La Commissione, si legge, dal canto suo si impegnerà a facilitare l’accesso degli Stati membri ai fondi europei, in particolare per il finanziamento di progetti di produzione di pannelli solari fotovoltaici; a collaborare con la Banca europea di investimento (Bei) e anche ad esplorare la possibilità di dar vita a un “Importante Progetto di Comune Interesse Europeo” (Ipcei) per sostenere le innovazioni nel settore. L'adesione della maggior parte dei Paesi europei e delle associazioni industriali riflette senza dubbio una consapevolezza crescente sull'importanza strategica dell'energia solare per il futuro del continente. Tuttavia, il successo della Carta dipenderà dalla capacità, da parte dei vari Paesi, di unirsi il più possibile in una politica energetica comune per superare le sfide che ancora minacciano l'industria europea.



Antonio Persici



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