Per il 2024 e il 2025 il ministero dell'Ambiente ha stanziato un fondo per il cosiddetto 'Reddito energetico' che consentirà, alle famiglie a basso reddito di poter realizzare, a costo zero, un impianto fotovoltaico. La dotazione messa a disposizione dal Governo è di 200 milioni di euro, 100 milioni per ogni anno, e i fondi sono e saranno gestiti dal Gestore del Servizio Energetico.
Chi può beneficiarne
Potranno beneficiare del Reddito energetico soltanto le persone fisiche che fanno parte di nuclei familiari con un Isee inferiore ai 15mila euro. Se nel nucleo familiare ci sono almeno quattro figli a carico l'asticella si alza fino a 30mila euro. Ogni famiglia, come ovvio, può presentare soltanto una domanda. Oltre all'obiettivo ambientale, infatti, il ministero dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, ha spiegato che c'è un obiettivo 'sociale di sostegno alle fasce più indigenti e, allo stesso tempo, quello ambientale, perché promuoviamo l’utilizzo di energia rinnovabile. È una nuova risposta del governo per concretizzare una reale ed equa sicurezza energetica.” Per fare domanda del bonus bisogna attivare una richiesta sulla piattaforma del Gestore del Servizio Energetico.
Il finanziamento
Il Reddito energetico potrà coprire le spese per l'installazione di impianti fotovoltaici, al servizio delle unità immobiliari residenziali, di potenza non inferiore ai 2 kW e non superiore ai 6 kW, e comunque di potenza non superiore alla potenza disponibile in prelievo sul punto di connessione al momento della presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni. Oltre alle spese per l'installazione nel Reddito energetico rientrano gli oneri anche per la manutenzione dell'impianto che dovranno essere controllati e monitorati e che saranno coperti da una polizza multirischio per almeno dieci anni. I pannelli potranno essere installati soltanto dalle aziende abilitate e iscritte in uno speciale registro gestito e controllato dal Gestore Servizio Energetico. Obiettivo del Reddito energetico è ridurre i costi dell'autoconsumo e per questo nel bonus non saranno riconosciute remunerazioni per la parte non consumata e ceduta alla Rete. Le somme prodotte dalle parti non consumati finiranno in un fondo che andrà ad alimentare lo stesso Reddito energetico. La maggior parte dei fondi finiranno al Sud: secondo i calcoli infatti l'80% delle risorse sarà distribuito tra Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.