I cambiamenti climatici in atto da qui al 2050, secondo un'analisi del World Economic Forum, potrebbero causare 14,5 milioni di morti. E i disastri naturali futuri, aggravati dal clima, ci potrebbero costare 12,5 trilioni di dollari. Senza contare una maggiore spesa prevista per il sistema sanitario pari oltre a mille miliardi di dollari. Questo il conto salato che nei prossimi anni noi come umanità, noi come società, dovremo pagare. La crisi climatica inoltre, spiega il report, aumenterà le già alte diseguaglianze del nostro pianeta. A soffrirne di più infatti saranno i più vulnerabili.
Gli eventi estremi presi in considerazione
Sono sei gli eventi estremi presi in considerazione: inondazioni, siccità, ondate di calore, tempeste tropicali, incendi e innalzamento di livello del mare. Le alluvioni rappresentano il rischio più elevato per la mortalità. Da sole, da qui ai prossimi 25 anni, potrebbero causare 8,5 milioni di vittime. La siccità, collegata al caldo estremo, ne potrebbe causare 3,2 milioni di morti. A causare il danno economico maggiore saranno invece le ondate di calore: il calcolo parla di un passivo possibile di 7,1 trilioni di dollari a causa della minore produttività che causerebbe. Già soltanto nel settembre scorso, avverte l'analisi, negli Stati Uniti si sono bruciati qualcosa come un miliardo di dollari per colpa dei vari disastri naturali come le tempeste tropicali, gli incendi alle Hawaii, le alluvioni in Vermont e le piogge torrenziali in California. La natura, insomma, ci sta presentando il conto del nostro progresso senza limiti. Un conto salatissimo. E purtroppo non è finita qui. Lo scenario potrebbe essere ancor più cupo di quello previso fin qui. I cambiamenti climatici, infatti, potrebbero far aumentare alcune malattie come quelle collegate alla zanzara: quindi malaria, dengue e Zika. Il caldo aumenta e quindi si andrà estendendo la mappa di diffusione di queste malattie nei quattro angoli del pianeta. Secondo l'analisi entro il 2050 saranno non meno di 500 milioni le persone a rischio contagio.
A rischio soprattutto i più deboli
Il report poi mette in allarme la nostra comunità globale. A pagare le conseguenze di tutto questo saranno soprattutto i più deboli: i giovani, le donne, gli anziani, le persone più povere, le comunità più difficili da raggiungere e i Paesi con i sistemi sanitari più arretrati. Questo quindi il quadro cupo tracciato dal World Economic Forum. Quadro cupo che dovrebbe convincere, se mai ce ne fosse ancora bisogno, i vari Paesi di questo tormentato pianeta a fare ancora di più per l'ambiente. D'altronde la verità la conosciamo bene: un pianeta di riserva in giro per il Sistema solare non c'è.