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COP28, firmato il Global Stocktake: stop a combustibili fossili entro al 2050. Ecco cos'è e cosa prevede il documento


Nei giorni scorsi a Dubai si è tenuta la COP28. Al termine della conferenza i Paesi hanno firmato il cosiddetto 'Global Stocktake'. Ma cos'è e cosa prevede? Ecco tutto quel che c'è da sapere.
pubblicato il 12/1/2024




A Dubai nei giorni scorsi è stato approvato il testo finale della COP28. Ma cosa prevede l'accordo? Andiamo con ordine. Prima domanda: cos'è la COP28?

COP28, cos'è

La COP28 è la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che quest'anno si è tenuta a Dubai. Non è la prima ma, come indica l'acronimo, la ventottesima. La prima COP, datata 1995, si tenne a Berlino. COP è l'acronimo di Conference of Parties, la riunione annuale dei Paesi che hanno ratificato la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (United Nations Framework Convention on Climate Change, UNFCCC).

COP28, cosa si è deciso?

Alla fine della conferenza, dopo mille difficoltà e trattative, è stato approvato il Global Stocktake, un documento che chiede l'abbandono dei combustibili fossili entro il 2050. Il Global Stocktake, GST, letteralmente 'inventario globale', è un documento che era stato previsto dall'Accordo di Parigi del 2015 e che serve per monitorare lo stato dei lavori verso la definitiva transizione dal carbon fossile alle rinnovabili. L'obiettivo principale resta ancora quello firmato nella capitale francese: limitare il riscaldamento globale al di sotto ai 2 gradi e puntare a 1,5 gradi. L'accordo firmato a Dubai è un accordo fondamentale se si pensa che soltanto due anni fa, in Scozia, la comunità internazionale riuscì a trovare un accordo solo sulla riduzione graduale del carbone. Ora invece si parla di graduale abbandono di tutti i combustibili fossili. È la prima volta che questo avviene. Resta da capire se siamo ancora in tempo per salvare il nostro, maltrattato, pianeta.

Global Stocktak, cosa c'è scritto nel documento

Il documento di 21 pagine oltre all'abbandono dei combustibili fossili entro il 2050 prevede di triplicare la capacità delle energie rinnovabili entro il 2030 e di raddoppiare il tasso di efficienza energetica durante questo periodo, sebbene i paesi del G20 si fossero già impegnati in questo. Nel testo si chiede inoltre di accelerare gli sforzi per ridurre progressivamente l’uso dell’energia prodotta dal carbone e di spostarsi verso sistemi energetici con emissioni nette pari a zero. Le emissioni globali di biossido di carbonio, comprese le emissioni di metano, dovranno essere ridotto entro il 2030; dovranno essere eliminati gradualmente i sussidi ai combustibili fossili e dovrà essere accelerata la riduzione delle emissioni derivanti dal trasporto stradale. Quindi, ricapitolando, quali sono i punti principali del Global Stocktake?


1 - La fuoriuscita, nel documento in inglese si definisce 'transition away', dai combustibili fossili entro il 2050.

2 - Triplicare la capacità di produzione di energia rinnovabile a livello globale.

3 - Diminuzione dell'energia prodotta dal carbone non abbattuto.

4 - Spostarsi verso sistemi energetici con emissioni nette pari a zero o a basse emissioni. Tra le fonti alternative citate si parla di energie rinnovabili, nucleare, di tecnologie di abbattimento e rimozione come la cattura con l'utilizzo e lo stoccaggio del carbonio e la produzione di idrogeno a basse emissioni di carbonio.

5 - Accelerare e ridurre sostanzialmente le emissioni di biossido di carbonio a livello globale, comprese in particolare le emissioni di metano entro il 2030.

6 - Eliminare gradualmente i sussidi statali ai combustibili fossili.

7 - Accelerare la riduzione delle emissioni derivanti dal trasporto stradale.

All'inizio della conferenza, poi, è stato approvato un Fondo per compensare i danni causati dai cambiamenti climatici nei Paesi vulnerabili. Il fondo però sarà finanziato da contributi volontari ma non obbligatori. Ultima domanda: come possiamo considerare l'accordo? Un buon accordo o un accordo al ribasso? Non è facile, questo, è ovvio, trovare un accordo tra tutti i paesi del mondo. Chi vede il bicchiere mezzo piano è chi vede che almeno un accordo c'è ed è stato firmato e chi dice che per la prima volta almeno si parla di uscita dal carbon fossile. Chi vede il bicchiere mezzo vuoto vede i ritardi e le possibili scappatoie presenti nel documento e, soprattutto, una transizione che resta ancora troppo lenta. Al Gore, ex vicepresidente degli Stati Uniti e noto ambientalista, ha definito l’esito della COP28 il 'minimo indispensabile' per contrastare i cambiamenti climatici. 'L’era delle fonti combustibili fossili deve terminare - ha detto il segretario generale dell'ONU, António Guterres -. E deve farlo con giustizia ed equità. Ci tengo a sottolineare che l’uscita dalle fossili è inevitabile, che lo vogliano o no. Speriamo che non arrivi quando sarà troppo tardi. Il mondo non può permettersi ritardi, indecisioni o mezze misure'.


Link al documento: https://unfccc.int/sites/default/files/resource/cma2023_L17_adv.pdf



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