Ogni giorno sentiamo parlare in giro, al telegiornale, in radio, al bar, al lavoro o sui giornali di fonti rinnovabili. Ma cosa intendiamo per fonti rinnovabili? Perché si chiamano così? Ecco una mini guida per saperne qualcosa in più. Prima di tutto: perché si chiamano così? Con fonti rinnovabili si intendono tutte quelle fonti non finite e che è possibile riciclare. Sono fonti, quelle rinnovabili, che al contrario di quelle fossili (carbone, petrolio e gas) non esauriscono il proprio ciclo nel consumo. Le fonti rinnovabili, spiega la Treccani, 'sono quelle fonti di energia non soggette a esaurimento; il loro sviluppo è indiscutibilmente una delle componenti fondamentali di ogni strategia politica tesa a raggiungere la minimizzazione globale degli impatti ambientali associati al funzionamento ottimale dei sistemi energetici'. Andiamo a vedere ora quali sono le principali fonti rinnovabili.
Energia solare
Di energia solare, di energia quindi che deriva dal sole, ne esistono di due tipi: il fotovoltaico, forse il più diffuso, che trasforma i raggi solari in energia elettrica attraverso dei pannelli o il cosiddetto termodinamico dove degli specchi solari riscaldano un fluido che poi fa trasformare il vapore in acqua e mette in moto una turbina. L'energia del sole poi può essere anche catturata, sempre con dei pannelli, per scaldare l'acqua per gli usi domestici. Questo tipo di energia rinnovabile ha molti vantaggi: costa poco, non ha bisogno di molta manutenzione e si può installare più o meno ovunque.
Eolico
L'energia eolica è quella che viene prodotta dalle pale eoliche. Il funzionamento di quest'ultima è semplice: le eliche, mosse dal vento, girano e producono energia. Al contrario del solare l'eolico è più impattante sul paesaggio, tutti abbiamo visto le distese di pale eoliche soprattutto nel Sud Italia, e ha bisogno di maggiore manutenzione. L'energia eolica però, spiegano gli esperti, produce più energia rispetto, per esempio, al solare. La nuova generazione di pale eoliche sistemate e piazzate in mare ha almeno risolto il problema estetico. Il problema della piattaforme in mare, problema non proprio da poco, è il loro costo.
Energia idroelettrica
Quando parliamo di energia idroelettrica parliamo dell'energia rinnovabile forse più antica e utilizzata in Italia. Di dighe ne è piena la Penisola. Il problema è forse proprio questo: in questo settore forse abbiamo già sfruttato tutto quel che c'era da sfruttare.
Biomasse
Con biomasse si intendono gli scarti vegetali bruciati per riscaldare o produrre vapore e quindi energia. Il problema è che le biomasse, spiegano i tecnici, producono polveri sottili.
Geotermico
Il geotermico altro non è che il vapore acqueo che esce dalla terra. In Italia è una fonte piccola e limitata più o meno soltanto alla Toscana.
Correnti marine e moto ondoso
Questi due settori sono quelli più fantascientifici e in via di sviluppo. L'energia prodotta dalle correnti marine oggi si cattura con delle grandi eliche piazzate sui fondali marini. Una piattaforma simile è stata piazzata al largo della Scozia. Per catturare invece l'energia prodotta dal moto ondoso per ora esistono solo delle tecnologie sperimentali. Tradotto: siamo solo agli inizi. Il problema di tutte queste fonti, soprattutto per il solare, è che sono fonti non costanti e che quindi hanno bisogno di un accumulo per non disperderla. Ma è un problema che con l'odierna e, soprattutto, futura tecnologia si sta già superando e si supererà sempre più. Quel che è certo è che le fonti rinnovabili sono il nostro futuro, la nostra ancora di salvezza per mettere in sicurezza il nostro, maltrattato, pianeta e quindi è meglio iniziare a prenderci sempre più dimestichezza.