Basterebbe installare pannelli fotovoltaici sullo 0,2% del territorio italiano per rispettare gli obiettivi del RePowerEu sulla transizione energetica e la decarbonizzazione. Lo ha spiegato il presidente di Elettricità Futura (l'associazione delle imprese elettriche italiane), Agostino Re Rebaudengo. D'altronde le aree non mancherebbero. Secondo uno studio Terna-Snam, le aree potenzialmente idonee all’installazione delle rinnovabili (cioè tutte quelle che non hanno vincoli di natura morfologica, normativa o di destinazione d’uso) sono circa il 27% della superficie italiana. Per questo Elettricità Futura ha chiesto al Governo di correggere il Decreto aree idonee 'per velocizzare la realizzazione di nuovi impianti'.
RePowerEu, cos'è
Ma andiamo con ordine. Cos'è il RePowerEu? il Il piano RePowerEu è l'ambizioso progetto varato dall'Unione Europea per uscire dalla dipendenza energetica dalla Russia e per cercare di affrontare al meglio l'emergenza climatica. Il progetto, varato dopo l'invasione russa in Ucraina, ha tre grandi obiettivi: risparmiare energia, puntare sulle rinnovabili e diversificare l'approvvigionamento.
Come realizzare gli obiettivi del piano europeo
L'Italia riuscirà a rispettare tutti gli obiettivi? I pannelli sui tetti di case e capannoni da soli non bastano, spiega Re Rebaudengo, perché il loro costo è più che doppio: 180 euro al megawattora contro 80. Secondo il presidente di Elettricità Futura il fotovoltaico a terra inoltre non impermeabilizza il suolo come il cemento e l'asfalto. Finito il ciclo dei pannelli, le aziende devono riportare le aree alle condizioni iniziali. Per rispettare gli obiettivi del RePowerEu bisognerà, continua Re Rebaudengo, arrivare all'84% di rinnovabili nel mix energetico. La percentuale attuale è al 43%. Questo vuol dire che nel 2030 bisognerà raggiungere i 143 gigawatt di potenza derivata dalle rinnovabili installando 84 Gw di nuova potenza, al ritmo di 12 Gw all'anno. Qualche numero. Gli 84 Gw di nuova potenza da installare si dividono in 56 Gw di fotovoltaico, 26 Gw di eolico e 2 Gw fra idroelettrico, bioenergie e geotermia. Inoltre, al 2030 bisognerà installare 80 Gw di accumuli di grande taglia. Per fare tutto questo questo serviranno grandi investimenti: secondo il presidente di Elettricità Futura serviranno 320 miliardi di euro. Ma gli investimenti porteranno benefici economici e crescita dei consumi per un valore totale di 360 miliardi di euro. Con un valore aggiunto quindi di 40 miliardi. Nel periodo, da qui al 2030, nel settore elettrico e della filiera industriale, si potrebbero arrivare a creare circa 540mila nuovi posti di lavoro. Che si aggiungeranno ai 120mila già esistenti. Si arriverà, dunque, a un totale di 660mila addetti nel settore. E, soprattutto, saranno emesse 270 milioni di tonnellate di Co2 in meno.