L'Europa vuole provare a produrre energia lanciando pannelli solari nello spazio

L'Europa vuole produrre energia con pannelli solari nello spazio. L'idea, ambiziosa e quasi da fantascienza, potrebbe presto realizzarsi grazie al progetto Solaris. A studiare se si potrà realizzare o meno il tutto sarà l'Agenzia Spaziale Europea che ha affidato il progetto alla Thales Alenia Space, una joint venture tra Thales e Leonardo. I risultati sulla fattibilità arriveranno nel 2025. Entro questa data, quindi, sapremo se sarà possibile progettare, assemblare e spedire pannelli solari nello spazio per poi riportare e distribuire l'energia prodotta sulla Terra.

L'idea

L'idea, per ora teorica, è quella di mettere in orbita un dimostratore poi assemblato nello spazio con dei robot. L'energia sarà poi portata sulla Terra, secondo i piani, con una tecnologia Wireless. 'L'energia solare spaziale sarebbe un passo avanti importante verso la neutralità climatica e l'indipendenza energetica dell'Europa', spiega il direttore generale dell’Esa, Josef Aschbacher. 'Due recenti studi indipendenti - dice - raccomandano vivamente di investire per far avanzare le tecnologie per l’energia solare spaziale necessarie per affrontare la nostra crescente crisi energetica”. 'L'Agenzia internazionale per l'energia prevede - spiega in un comunicato l'Esa - che le energie rinnovabili rappresenteranno quasi il 90% della produzione di elettricità entro il 2050, alimentate in gran parte dall'energia solare ed eolica. Ma ciò aprirà un divario nell'offerta, perché queste fonti sono di natura intermittente. Le soluzioni di storage come le batterie possono aiutare a colmare questa lacuna in una certa misura, ma non sono una soluzione completa per fornire una rete completamente affidabile e stabile'. Da qui la 'soluzione promettente' del solare spaziale, che potrebbe fornire energia 'pulita, scalabile, conveniente e disponibile in qualsiasi parte del mondo'.

Il progetto: come funzioneranno i pannelli solari spaziali?

Secondo i primi dettagli diffusi sembra che i pannelli saranno in orbita a circa 36mila metri chilometri di altitudine. Ogni satellite integrato dai pannelli potrebbe avere una superficie di circa 15 chilometri quadrati. Queste che possiamo definire 'centrali solari spaziali', fanno sapere dell'Esa, potrebbero risultare anche molto più efficienti rispetto agli impianti terrestri che invece tendono a perdere potenziale elevato di energia solare a causa del lavoro dell'atmosfera.

Certo poi non sarà facile trasportare l'energia accumulata dallo spazio alla Terra e bisognerà lavorare sulla tecnologia Wireless a lungo raggio per il trasporto dell'energia. C'è poi il non piccolo problema legato ai costi: secondo gli esperti il conto totale si aggirerebbe intorno ai 420 miliardi di euro. Ovviamente però, messa a registro la spesa iniziale di investimento, ci sarebbe poi tutto il ritorno economico negli anni. Thales Alenia Space, si legge in un comunicato dell'azienda, 'guiderà questo studio di fattibilità, che mira a sviluppare un'ampia gamma di tecnologie abilitanti fondamentali, sia spaziali che terrestri, per un sistema di fornitura di energia solare dallo spazio, tra cui impianti solari spaziali ad alta efficienza, trasmissione di energia wireless e assemblaggio robotizzato in orbita. Questi studi guideranno le successive attività di ricerca e sviluppo'. 'Il concetto di energia solare spaziale - concludono gli esperti della società - integra le fonti di energia rinnovabile sulla Terra, piuttosto che competere con esse, perché l'energia solare dallo spazio è disponibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7, garantendo così la continuità della fornitura elettrica'. Ora non resta che aspettare i risultati delle varie analisi di fattibilità.